di Michele Zazzi

Secondo alcuni autori antichi (Tito Livio, Dionigi di Alicarnasso, Servio ed altri) l’Etruria propria sarebbe stata divisa in dodici città o populi (duodecim populi), la cd dodecapoli o lega etrusca. Nessun documento ci fornisce però l’elenco completo delle dodici città. Si ritiene, ma non vi è piena concordia tra gli studiosi, che ne avrebbero fatto parte i principali centri dell’Etruria meridionale – marittima e di quella interna quali, Caere, Tarquinia, Vulci, Veio, Roselle, Vetulonia, Volsinii, Chiusi, Perugia, Cortona, Arezzo. Può darsi che nel tempo possano esserci stati anche avvicendamenti (a seguito ad es. di declino o sconfitta di alcune città) e che siano subentrati altri populi come ad es. Populonia, Fiesole, Volterra, Pisa, etc …
Le fonti fanno riferimento alla dodecapoli già con riguardo al periodo arcaico in cui i centri etruschi sarebbero stati governati da re (periodo monarchico), anche se ad avviso di alcuni studiosi è da ritenere più probabile (in questo senso Giovannangelo Camporeale) che la lega etrusca si sia originata in un periodo più recente, collegato alla formazione delle città vere e proprie.
Con particolare riferimento al periodo relativo alla fase finale dello scontro con Roma gli autori antichi evocano incontri (Concili) dei dodici populi tenutisi presso il Fanum Voltumnae (il santuario di Voltumna) con periodicità annuale (coincidente con feste religiose).
Dalle fonti emergono notizie relativamente alle modalità degli incontri. Agli incontri partecipavano anche persone appartenenti ai ceti popolari che non avevano però diritto di voto. In occasione dei concilia si svolgevano anche ludi presieduti da un sacerdote federale eletto dall’assemblea. Talvolta venivano organizzate riunioni ad hoc in situazioni straordinarie. Ai concilia potevano partecipare anche stranieri e talvolta le riunioni erano richieste da stranieri. Il luogo di riunione, almeno tra il 434 ed il 389 a.C., fu il Fanum Voltumnae (in questo senso Livio). Gli incontri avevano connotazioni prevalentemente religiose, ma anche commerciali e politiche.
Gli studiosi discutono se la lega etrusca avesse solo valenza religiosa, cultuale o se si trattasse di un organismo centrale con potere deliberante su questioni di interesse generale. Non mancano ovviamente posizioni intermedie e più sfumate. Le vicende note della storia degli etruschi, le interazioni con gli altri popoli italici e non, nonché i rapporti tra gli stessi centri dell’Etruria, farebbero propendere per un’organizzazione basata sulla forte autonomia e sull’indipendenza (frammentarismo) delle varie città – stato per lo meno per quanto riguarda le questioni più rilevanti quali ad es. quelle politiche (in questo senso anche Massimo Pallottino).Fondamento della lega etrusca così sarebbe stato l’unità culturale e religiosa degli Etruschi.
Nella successiva fase imperiale romana, probabilmente ad opera dell’imperatore etruscofilo Claudio, la lega etrusca fu in qualche modo “restaurata” ed allargata da dodici a quindici populi (si veda ad es. la formula praetor Etruriae XV populorum).Nella metà dell’800 nel teatro romano di Cerveteri fu ritrovato il cd. trono di Claudio, un bassorilievo di marmo frammentario (conservato a Roma nel Museo Gregoriano Etrusco), che raffigurava probabilmente i XV populi personificati, e che oggi ci permette di ammirare solo tre populi e cioè i Vetulonenses, i Vulcentani ed i Tarquinienses.
Per completezza si precisa che le fonti fanno riferimento anche ad altre due dodecapoli, una per l’Etruria padana (Livio, Plutarco) e l’altra relativa all’Etruria campana (Strabone).
Indicazioni bibliografiche:
Per approfondimenti sulla lega etrusca cfr. La Lega Etrusca Dalla Dodecapoli ai Quindecim Populi, Atti della giornata di studi Chiusi, 9 ottobre 1999, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali 20001, con scritti di Dominique Briquel e Giovannangelo Camporeale (Biblioteca di Studi Etruschi).
Articoli correlati:
Il cinerario chiusino Paolozzi
Ex voto poliviscerale etrusco esposto al Museo del Louvre
Cippo etrusco a testa di guerriero da Orvieto
L’invasione di Bologna etrusca e del suo territorio da parte dei Galli nel IV secolo a.C.
La stipe votiva etrusca del Lago degli Idoli nei pressi del Monte Falterona
Servio Tullio / Macstarna il sesto re di Roma
Il lampadario etrusco di Cortona
La stele etrusca di Poggio Colla (Vicchio – Firenze)
Il banchetto in Etruria e le peculiarità della iconografia etrusca
Il mito delle origini degli etruschi negli scrittori antichi
Targete: il mito estrusco della Divinazione
Gli Etruschi e la caccia al suono del flauto
A tavola con gli Etruschi: cosa mangiavano gli antenati di casa nostra?
Gli Etruschi fra Arno e Appennino (seconda parte)
Toponimi etruschi in Casentino
Il lago degli Idoli: gli Etruschi sul Falterona
Gli Etruschi a sud ovest del Mugello
Fiesole: tra Etruschi e Romani
LA RIVISTA OSPITA MOLTISSIMI ALTRI ARTICOLI SUGLI ETRUSCHI CHE POSSONO ESSERE TROVATI CON IL MOTORE DI RICERCA PRESENTE NELLA PAGINA