di Giovanni Caselli

Fra Taena e Rosina una vallata etrusca in Casentino

La cultura etrusca è documentata in Etruria, Centro-Nord Italia, dall’ VIII al I secolo a.C. L’origine locale della cultura etrusca è confermata da recenti studi che riporto qui di seguito in sintesi.

Per più di 2000 anni vi è stato disaccordo sulle origini degli Etruschi: sono gli Etruschi di origine locale o anatolica? Si è parlato di affinità genetiche tra i toscani e le popolazioni attuali dell’Anatolia, ma finora ogni tentativo di assimilare gli Etruschi a popolazioni moderne nella stessa area è fallito. E’ stato estratto e analizzato il DNA mitocondriale di 14 individui sepolti in due necropoli etrusche, paragonandolo ad altri campioni etruschi e medievali, e 4.910 individui contemporanei dal bacino del Mediterraneo. Confrontando il DNA (30 Etruschi, 27 individui medievali) e moderne sequenze di DNA (370 toscani), con milioni di simulazioni al computer, si dimostra che gli Etruschi possono essere considerati ancestrali, con un alto grado di probabilità, agli attuali abitanti di Casentino e Volterra, ma non alla popolazione contemporanea dell’antica Etruria.

Resti etruschi rinvenuti dietro la pieve di Socana

Con una ulteriore considerazione due campioni dell’Anatolia (di 35 e 123 persone) potremmo stimare che i legami genetici tra la Toscana e l’Anatolia risalgano ad almeno 5000 anni fa, ciò suggerisce fortemente che la cultura etrusca (naturalmente con riferimento alla lingua, non all’arte) si sia sviluppata a livello locale, e non come conseguenza di una o più immigrazioni del primo millennio a.C. dalle coste del Mediterraneo orientale. Dal Mediterraneo orientale (dall’Anatrolia) è invece giunta l’arte assieme ad una aristocrazia di cultura orientale, nel IX-VIII secolo a.C. (Sintesi tratta da: “Origins and Evolution of the Etruscans, mt DNA” by Silvia Ghirotto, Francesca Tassi, Erica Fumagalli, Vincenza Colonna, Anna Sandionigi, Martina Lari, Stefania Vai, Emmanuele Petiti, Giorgio Corti, Ermanno Rizzi, Gianluca De Bellis, David Caramelli, Guido Barbujani . Marzo 2013). Più di recente, nel 2014 fu pubblicata una ricerca genetica sugli etruschi nella rivista on line PLOS (17 Settembre 2014).

La popolazione che forma l’aristocrazia etrusca pare provenire dall’Urartu, (l’Armenia storica) infatti vi sono diversi elementi culturali che dimostrano affinità tra l’Urartu e l’arte e la civiltà etrusche: Anzitutto i tripodi bronzei con grifoni sono assai simili se non identci ai bronzi dell’Urartu: nei rilievi di Murlo nella scena della processione si osserva un ombrello di tipo cinese di origini centro asiatiche certe.

Museo di Murlo – Processione particolare (disegno)

Le tipiche scarpette con punta rivolta all’insù, dell’aristocrazia etrusca si riscontrano anche tra i Celti della Baviera, Austria e Svizzera, che avevano connessioni evidenti con l’Asia Centrale, ed infine il fatto eclatante della libertà delle donne dell’aristocrazioa etrusca, che corrisponde ad attitudini sociali tipicamente centro asiatiche (Jeannine Davis Kimball “Warrior Women”, Warren Books,2002).
Va tenuto presente un altro fatto quando si analizza il DNA di popolazioni attuali per dimostrare la presunta provenienza di popolazioni antiche: vanno tenute molto presenti migrazioni meno antiche, avvenute ad esempio durante la migrazioni dei popoli dal III al VI secolo d.C.. L’arrivo di Armeni in Toscana in questa epoca ed in epoche assai più recenti, è confermato dai documenti (Pertusi 1963) e dal diffuso cognome toscano ‘Ermini’.

Museo di Murlo, particolare del tetto con la formella relativa alla corsa dei cavalli

I Romani chiamarono Etrusci gli abitanti del Lazio settentrionale e della Toscana attuali che chiamavano se stessi Rasenna o Rasna e che i Greci chiamavano Tyrrhenoi. Nessuno sa chi fossero questi abitanti antichi del Lazio, della Toscana e di parte della Campania e più tardi anche dell’Emilia, i cui manufatti, rinvenuti negli scavi sono stati attribuiti alla cultura “Villanoviana”. Sicuramente queste genti avevano legami con la Slovenia dato che la loro arte figurativa è assai simile all’arte delle situle. Ma di questo nessuno se n’è accorto, o lo ha volutamente ignorato.
A partire dall’VIII fino a tutto il VII secolo a.C. – cioè agli albori della storia – i reperti che troviamo nei centri abitati e nei cimiteri di queste regioni sono invece di chiara provenienza mediterranea orientale, mentre nel resto d’Europa questa stessa cultura, rimanendo al di fuori dalle influenze orientalizzanti, viene gradualmente ad evolversi fino ad essere definibile come “celtica”. Anche questo un termine vago indicante popolazioni europee affini tra loro, ma culturalmente distanti dal mondo greco-romano.
Bologna preromana, dimostra la sovrapposizione di elementi orientalizzanti su una base formale eurasiatica.
E’chiaro come una cultura di antiche origini eurasiatiche abbia, fra l’VIII e il VII secolo a.C., subito un influsso civilizzante da genti provenienti, con tutta probabilità dalla Lydia.

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