di Salvina Pizzuoli

Siamo a Pisa e più precisamente nel luogo più significativo della città, la grande Piazza del Duomo o come più precisamente volle nominarla Gabriele D’Annunzio: Campo dei Miracoli. Un modo estremamente indicativo per sottolineare lo stupore del visitatore davanti ai quattro capolavori dell’architettura medievale che vi albergano quasi adagiati su un verdissimo e curatissimo prato, non calpestabile. In effetti se così non fosse quell’esteso bagno nel verde sarebbe impossibile: come ebbe già a scrivere Tabucchi la piazza è sempre gremita e “in certe stagioni quasi infrequentabile”. Così esprimeva il suo rammarico, mi piace immaginare, Antonio Tabucchi qualche anno dopo che il complesso monumentale era stato inserito nella lista dell’Unesco (dicembre 1987). Anche oggi, quanto espresso dallo scrittore trova una sua precisa conferma nel formicolare attorno ai monumenti e ai margini della piazza di genti da tutto il mondo, come le diverse favelle e i diversi abbigliamenti lasciano ben intendere, non sempre perfettamente consapevole del valore artistico testimoniale di quanto su questa meravigliosa piazza trova luogo e storia.
Quattro opere campeggiano con la loro mole elegante e leggiadramente adornata: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita tra il 1063 e il 1118, espressione del romanico pisano influenzato da elementi stilistici diversi nel tempo; il Battistero edificato nel 1152, il più grande d’Italia a pianta ottagonale nella sua fusione di stili dal romanico al gotico; il Cimitero ebraico fondato nel 1674 e il Camposanto Monumentale del 1277; e per ultima, si fa per dire, la più conosciuta e particolare presenza della piazza, la singolare Torre Pendente, torre campanaria del Duomo, iniziata nel 1173 la cui costruzione si protrasse in più fasi, completandosi nel XIV secolo e la cui inclinazione, legata ad un cedimento del terreno, si lega alla sua particolarissima singolarità. Il tutto inquadrato da una cinta muraria medievale con porte storiche, come l’antica Porta del Leone ingresso principale della Pisa medievale e Porta Nuova, che consigliamo di visitare più da vicino per una visione dall’alto della grande piazza, un po’ meno “piccoli” e meno soffocati da troppe umane presenze.
Se le parole non sono sufficienti ad illustrare quella estatica meraviglia che coglie il visitatore di fronte a tanta grandiosa bellezza, la visione dall’alto regala un nuovo e abbagliante punto di vista. È quello che abbiamo fatto noi e che ci accingiamo a raccontare. Attraversiamo il prato, qui si può capestare, come testimoniano in questa limpida giornata e rara di sole, tutti coloro che sdraiati si compenetrano tra arte e storia, e oltre il Battistero in un angolo delle mura troviamo l’accesso all’interno di un torrione. Alte 11 metri e larghe 2,2 metri, furono costruite nel 1154 ai tempi della potente Repubblica Marinara di Pisa e oggi percorribili per 3,2 chilometri da piazza dei Miracoli ai lungarni
Saliamo.
La prima immagine è mozzafiato. Siamo su uno stretto camminamento di ronda, davanti a noi il Battistero, sotto di noi il Cimitero ebraico. E la Storia si racconta nei suoi monumenti più mirabili

Di seguito le immagini più suggestive dal camminamento sulle mura pisane.













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