di Salvina Pizzuoli

“Perocchè come in su la cerchia tonda

Monte Reggion di torri si corona,

(DANTE Inferno XXXI).

Siamo a Monteriggioni per una visita al castello e ai camminamenti sulle mura, itinerario previsto insieme alla visita al Museo Archeologico con sede ad Abbadia a Isola. (per i dettagli)

Siamo di fronte all’ingresso al castello, all’imponente Porta Romea. Due lastre marmoree si fanno subito notare a destra e a sinistra. La più piccola a sinistra, di difficile lettura per la distanza, porta incisa la data di inizio della costruzione nel 1213 “con spese e lavori sostenuti in proprio dal Popolo di Siena, con l’impegno e l’opera diligente dei nobili Ranuccio di Crescenzio e Orlando di Filippo e Forese di Martino”; l’altra a destra i risultati del plebiscito del 15 marzo 1860 quando anche Monteriggioni entrò a far parte del nascente Stato Italiano.

Di parere contrario per quanto riguarda la data di costruzione del castello è lo storico ottocentesco Emanuele Repetti che scrive nel suo Dizionario:

“Nè tampoco è da credere che l’epoca di Montereggioni sia quella segnata in una lapida stata posta nel 1213 sopra una delle due porte del castello, mentre esercitava in Siena 1’ufizio di potestà Guelfo di Ermanno di Paganello de’signori da Porcari. La quale memoria giova per avventura a rettificare la cronaca sanese di Andrea Dei che assegna all’anno 1219 il principio della fortificazione di Montereggioni, nell’anno stesso in cui fornissi (soggiunge il cronista sanese) la facciata del Duomo”.

A parte la precisazione, lo storico ricostruisce le vicende che per secoli hanno travagliato il complesso fortificato, per varie volte sottoposto ad assalti e ad assedi:

“1254 potè resistere ai Fiorentini quando feciono oste sopra la città di Siena” quando il castello corse il rischio di essere distrutto, tanto che “ammaestrati i Sanesi dal pericolo corso, vollero aggiungere fra il 1260 e il 1270 nuove fortificazioni a Monteriggioni che munirono di una rocca con mura orbiculari torrite, accerchiando il castello nella stessa guisa che tuttora si vede, e come lo vide appunto nel 1300 il poeta delle tre visioni”

E gli assedi si susseguirono nel 1390 e nel 1482 tanto che i Senesi ancora una volta dovettero ricorrere ai restauri nel 1545 e nel 1554.

Da sinistra: la lastra marmorea recante la data di edificazione; la Porta Romea l’interno; La Porta di San Giovanni o Fiorentina l’estreno e l’interno (cliccare sulle immaginiper ingrandire)

È proprio grazie a quegli interventi che si sono susseguiti nella storia della fortificazione fino ad oggi, che possiamo ancora ammirare intatto questo gioiello dell’architettura medievale che come una corona regale, di quattordici torri aggettanti, orna il cucuzzolo su cui fu edificato: percorrendone i tratti lungo i due camminamenti che sono stati aggiunti si possono ammirare i panorami all’esterno e l’interno stesso da una prospettiva che rende lo spettacolo suggestivo e incredibilmente unico.

La chiesa di Santa Maria Assunta; La piazza e il pozzo; Il bel rosone in laterizio della Chiesa

Entriamo: la strada principale che stiamo percorrendo si apre in una grande piazza. A destra la chiesa di Santa Maria Assunta (datata XIII secolo, per la facciata, ma con rifacimenti all’interno e l’aggiunta del camapanile nel XVIII secolo), di fronte un pozzo. Si intuiscono strade laterali, ma continuiamo su quella che si configura come la via principale che conduce alla Porta dirimpettaia, quella detta di San Giovanni o Fiorentina, meno maestosa della Romea.

I due Camminamenti sulle Mura affacciano il lato sud sul Chianti, mentre il lato nord  sulla Valdelsa.

I panorami oltre la cerchia murararia

La Montagnola senese; la parte interna della torre; il muro tra due torri

Il panorama dall’alto delle costruzioni dentro la cerchia

L’abside della chiesa di Santa Maria Assunta e il campanile; Il primo tratto della piazza oltre la Porta Romea

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