di Salvina Pizzuoli

Siamo a Cerreto Laghi a pochi chilometri dal Passo del Cerreto
Subito davanti a noi il lago di origine gliaciale ai piedi del Monte Nuda, il lago Cerretano (1349 m). La conca è stata originata per sbarramento morenico da un ghiacciaio che scendeva dalla vetta del Monte la Nuda (1895 m ). Le sue dimensioni abbastanza contenute nulla tolgono al fascino che esercita su tutto il paesaggio soprattutto se lo ammiriamo dall’alto del Monte medesimo che lo sovrasta e raggiungibile su un’agevole funivia.



Da lassù i due laghi, il Cerretano e il Pranda, compaiono a poca distanza l’uno dall’altro immersi nel verde dei boschi: il secondo si differenzia per origine da quella del primo proprio perché artificiale; il lago Pranda (m 1284) infatti è stato formato in seguito ad uno sbarramento realizzato all’estremità di un vasto acquitrino–torbiera residuo, probabilmente, di un lago preesistente. Gli altri laghi sul versante emiliano del Cerreto (Lago Scuro, Lago le Gore, Lago Vivaio e altri più piccoli) sono tutti di origine glaciale.

I massi erratici che si incontrano salendo o scendendo a piedi sul Nuda sono testimonianza dell’antica presenza dei ghiacciai e sono stati trasportati anche a distanza dalla forza del ghiacciaio stesso e abbandonati lungo il suo percorso quando si è ritirato. Si intende ovviamente in tempi molto lontani.
Se il Cerretano ha le sue sponde occupate da costruzioni alberghiere, funivie e servizi per sciatori e abitazioni stagionali, essendo diventato un centro per gli sport invernali, palazzoni che non sempre ne abbelliscono il ponorama naturale, diverso il percorso e l’ambiente che circonda il Pranda, sebbene di origine artificiale…

Abbiamo percorso quelli che vengono indicati come 500 metri, sicuramente poco agevoli soprattutto nella prima parte, scoscesa e sassosa, e pertanto faticosa e siamo entrati in un bosco di faggi che con i suoi colori, il manto fogliare che ne ricopre la base, la luce del sole che filtra tra le fronde, regalano al visitatore un percorso di ammaliante bellezza e ristoro anche dopo le fatiche del cammino.
Sconsigliamo questo percorso che dal lago Cerretano scende per una strada verso l’accesso al Pranda anticipato da un grande cartello, preferibile quello che, prima di arrivare al piazzale che ospita la conca lacustre del Cerretano, provenendo dal Passo resta a sinistra e pubblicizza il ristorantino detto appunto Lago Pranda. Giunti al lago in auto si potrà parcheggiare (a pagamento o per tutto il giorno o per alcune ore) e godere del giro o delle aperture apposite che si affaccino sul lago.
Di seguito la nostra galleria fotografica che raffigura il lago Pranda, paesaggio nei due itinerari e la vetta del Monte La Nuda







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