di Salvina Pizzuoli

Lungo la strada statale 63, da Aulla al Passo del Cerreto, nostra meta finale, incontriamo antiche vestigia che ci piace raccontare.

Come si sa il cammino di ciascuno di noi è sempre costellato di imprevisti, di occasioni vissute, nel bene e nel male, di incontri che lasciano il segno. Molte possibilità ci si presentano a volte per caso e allora ci sembra che il destino che ci accompagna sia davvero benevolo nei nostri confronti. Ebbene l’incontro con il noto pittore Jacopo Cascella, figlio di Pietro, scultore di fama internazionale, e della scultrice svizzera Cordelia von den Steinen, ha proprio questo segno.

Siamo a Verrucola, nei pressi di Fivizzano, borgo medievale dal fascino sottile e accattivante. Gironzoliamo per le stadette tortuose e di pietra, fotografiamo e ci soffermiamo ad ammirare i torrioni che dal basso del letto del torrente Mommio si alzano squadrati e massicci. E qui l’incontro fortuito con il proprietario del castello, persona squisita e disponibile, che ci invita a visitare la propria magione venuto a conoscenza del nostro disappunto nel non aver trovato il “custode” cui una vecchia guida riferiva di rivolgersi.

Il castello è infatti visitabile su appuntamento. Varcato il grande portone ce ne racconta le antiche origini legate sicuramente a epoche più lontane rispetto alla documentazione che le lega al secolo XI° e precisamente nel 1044. Varie le famiglie feudali che lo hanno posseduto e che hanno lottato per possederlo; rimaneggiato nel 1300 da Spinetta Malaspina che lo fortificò circondando tutto il complesso con una cinta muraria con due porte. Al decadimento della signoria Malaspina Verrucole ebbe anch’esso un periodo di declino, acuito dai danni del terremoto del 1481. Fu poi rilevato dal monaco agostiniano Alessio Casani che lo adibì a monastero. In anni più recenti, alla fine dei ’70, viene recuperato e restaurato con opere di ristrutturazione dal nuovo propietario Pietro Cascella che lo aprì anche ai visitatori su appuntamento, come ancora oggi il figlio Jacopo*

E seguiamo il racconto del nostro cicerone nelle prime due sale.

Non nascondo il mio stupore accompagnato da autentica meraviglia nello scoprire, assieme alla bella struttura medievale, siamo infatti all’interno della sala d’armi, caratterizzata da una poderosa colonna esagonale a sorreggere le volte a vela con i segni del terribile teremoto nonostante la mole, i modelli di molte opere dello scultore Pietro Cascella a illustrarne l’ingegnosa e originale capacità compositiva. Opere in miniatura ma che raffigurano i pregevoli dettami artistici che li hanno ispirati.

Procediamo anche ai piani superiori dove molte opere di Jacopo Cascella, sicuramente figlio d’arte, ne arredano mirabilmente le pareti. Raggiungiamo il punto più alto del torrione caratterizzato da un tetto a tavole di legno lisciate che ne compongono armoniosamente la copertura nella parte interna. Qui fervono ancora molti lavori di ripristino ma la vista che si gode da quassù è davvero superba: il piccolo borgo sviluppatosi proprio attorno al maniero, il ponte, la struttura muraria, il campanile della chiesa di Santa Margherita con il suo loggiato rinascimentale, tutto particolarmente datato è ricco di suggestione storica, architettonica e artistica.

Una visita che se il caso non ci avesse aiutato non sarebbe stata possibile: un incontro fortuito e fortunato.

Per saperne di più su Pietro Cascella

Per saperne di più sui Cascella e su Jacopo Cascella


* Per la visita del castello è possibile chiamare il proprietario allo +39 366 3832098

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