e piccoli borghi abbandonati

Lucchio un paese semi abbandonato
e piccoli borghi abbandonati
Lucchio un paese semi abbandonato
La battaglia di Alalìa fra Etruschi, Greci e Cartaginesi (540 a.C. circa)
La battaglia di Talamone tra Celti e Romani del 225 a.C.
La battaglia di Talamone narrata da Polibio
Annibale dalla Trebbia al Trasimeno 217 a.C.
La battaglia di Pistoia (62 a.C.)
La battaglia di Montaperti fra storia e leggende (4 settembre 1260)
Linea Gotica in Toscana: la battaglia del Giogo (settembre 1944)
Quattro chiacchiere su Firenze: antichi mestieri
Corinto Corinti: via Calimala, la via dei pannilani
I merciai a Firenze nel Medioevo
L’Arte dei Beccai e la bistecca alla fiorentina
Santa Maria Novella a Firenze: storia di un’antichissima spezieria
Il Cappello di paglia di Firenze: un’antica manifattura toscana
di Giovanni Caselli
“Non solo ho trovato che tutti i nomi degli antichi dei etruschi sono ancora noti ai contadini della Romagna toscana, ma c’è di più, sono riuscito a provar ciò in maniera inconfutabile.”
Charles Godfrey Leland, l’americano che scoprì l’essenza della Romagna toscana.
Charles Godfrey Leland (1824-1903), esperto in religioni comparate e presidente della Gypsy-Lore Society, recuperò, sul finire dell’800, nella Romagna toscana, uno straordinario retaggio di elementi del paganesimo etrusco-romano, inspiegabilmente sopravvissuti nella tradizione popolare vivente.
Il fatto straordinario è che ciò non avvenne in regioni remote e marginali della nostra penisola, bensì nel cuore della campagna italiana più evoluta e ricca. E’ evidente, come appare attraverso il rigoroso ed ineccepibile lavoro del Leland, che nella Romagna toscana e in aree limitrofe della provincie di Firenze ed Arezzo, la “vecchia religione” era sopravvissuta intatta sino ai giorni nostri, a fianco di quella cristiana, relegata de facto in secondo piano e anche a fianco delle superstizioni notoriamente presenti nella cultura popolare. … continua a leggere Magia e stregoneria nella Romagna toscana
Articolo correlato: La Romagna toscana
Tutti i Fiorentini sanno bene di cosa stiamo parlando e conoscono anche il significato del termine, ancora molto comune, perché i’ brindellone non indica una cosa sola.
Se cerchiamo il termine sul dizionario Treccani troviamo la seguente definizione:
brindellóne s. m. (f. -a) [der. di brindello]. – Persona che va in giro con l’abito lacero, o anche sciatta nel vestire, trasandata nell’aspetto, nel camminare e simili; più comune la forma sbrindellone.
Ci dice quindi che deriva da brindello ovvero da brano. – Straccio, brandello.
A Firenze un brindellone è un tipo sciatto, trasandato, non molto “vispo” … continua I’ Brindellone tra etimi e leggende
150 anni fa …
Mercoledì 2 febbraio 1870 si svolgeva il primo campionato del mondo di ciclissmo su strada su un tracciato di 25 km da Firenze a Pistoia.
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Il primo campionato del mondo di ciclismo si svolse fra Firenze e Pistoia
Andare in giro per Firenze significa non solo ammirare le eleganti e pregevoli architetture dei suoi palazzi e chiese, ma scoprirne anche i dettagli, quella miriade di opere artigianali a decorazione di quei palazzi e strade e tabernacoli e chiese. In questo caso vogliamo soffermarci ad ammirare un’arte antica che occupa tanto spazio all’interno e all’esterno di edifici e pubblici e privati: il ferro e il ferro battuto. … continua a leggere L’arte del ferro: arpioni, lanterne, inferriate, cancellate, a Firenze
da Carlo Collodi, Un romanzo a vapore: Da Firenze a Livorno, Mariani Firenze 1856
La Leopolda parte dalla Stazione di Firenze, fuori la Porta al Prato, e giunge a Livorno con uno sviluppo di Chilometri 95 113. …
Appena uscito di sotto alla navata della grande Stazione di fuori la Porta a Prato, il convoglio del Vapore corre per brevissimo tratto al fianco del delizioso passeggio delle Cascine, del quale si vedono le ridenti e spaziose praterie, i lunghissimi viali, orlati di platani e di alberi, le decenti e bene architettate case coloniche.
Sulla destra, trovasi il canale denominato Macinante, il quale staccandosi dall’Arno all’estremo della città si conduce sino al Bisenzio, dopo di avere animato per via e messo in movimento diversi mulini ed opifici. Le belle rive dell’Arno e le amene colline dei dintorni di Firenze si mostrano al viaggiatore. Signoreggia sulla sinistra la villa di Castel Pulci, così denominata per un possesso della famiglia, cui appartenne Luigi Pulci, autore del poema – Il Morgante. Poco dopo si passa dappresso al Borgo di S. Donnino, detto S. Donnino a Brozzi, dove è la prima fermata dei Treni che partono da Firenze. … continua a leggere Profilo della Strada Ferrata Leopolda da Firenze a Livorno