da Guido Carocci, Firenze scomparsa. Ricordi storico artistici, Firenze 1897

L’antica Via Buja in un quadro di Borbottoni

“Era un nome che calzava a pennello. Le fabbriche altissime, colle tettoie sporgenti che quasi si collegavano tra loro, erano così vicine, che vista da lontano la strada pareva una fessura ed una volta penetrati là dentro nel sollevare lo sguardo si vedeva appena una striscia meschina di cielo.
Il nome glielo avevano dato volgarmente e tutti la conoscevano per Via Buja; ma in antico aveva anche altri nomi: ma più particolarmente ebbe per un lungo periodo di tempo quello di Via Bertinella o Albertinella dal nome della famiglia Albertinelli o Bertinelli che in epoca remota vi aveva le case (Le case degli Albertinelli o Bertinelli erano per la maggior parte nel luogo occupato dal primitivo Spedale fondato da Folco Portinari, fra Piazza di S. Maria Nuova e la Via dell’Oriuolo, nel luogo oggi occupato dalla fabbrica dell’ Archivio Notarile). Oggi è un tratto della Via dell’Oriuolo, che il cartello municipale chiama…. ingenuamente, dell’Orivolo, strada, che come ognun sa, ebbe questo nome perché in una casa che vi corrisponde fu costruito il primo orologio per la torre di Palazzo Vecchio.

Via Buja oggi

Abitò anzi in Via dell’Oriuolo il celebre Lorenzo della Volpaia un ingegno elettissimo, un vero sapiente in cose relative alla meccanica. (orologio dei pianeti Palazzo Vecchio e museo Galileo)
L’allargamento della Via Buja fu fatto colla demolizione delle case rivolte a tramontana, mentre dal lato opposto si rifaceva, imitando quella principale, la facciata laterale del grandioso palazzo dei Guadagni poi dei Riccardi, oggi degli Strozzi (Nel luogo del palazzo Guadagni erano in antico le case de’Bischeri. Nel 1484 Bartolommeo Buondelmonti comprò da Jacopo Bischeri queste case dando in pagamento una possessione che aveva in Avignone in Francia e neʼdintorni di quella città. Dopo, le case furono degli Arrigucci, quindi de’ Guadagni) . Nella costruzione di questo palazzo, una delle più importanti opere di Gherardo Silvani, furono incorporati un palazzetto degli Arrigucci e delle case appartenute alle famiglie Bischeri, Falconieri, Rinuccini, ecc.
Dal lato opposto, sul canto della Via già de’ Balestrieri, oggi del Proconsolo, erano delle case della famiglia Bischeri tanto che la località era detta il Canto de’ Bischeri ed altre fabbriche appartenute un giorno ai Cennamelli, ai Buonafedi, ai Falconieri, ai Pazzi.

In Via Folco Portinari il palazzo neogotico dell’Auditorium delal Banca CR e il giardino delle Oblate

Nel luogo dove sorge il palazzo della Banca Nazionale, opera dell’architetto Cipolla, era il giardino dei Pazzi, corrispondente dietro all’antico palazzo che quell’insigne famiglia possedeva in Borgo degli Albizzi. Un alto muro lo cingeva da questo lato e nel centro, di faccia alla Via Folco Portinari era un portone dalle forme eleganti, con una originale tettoia sostenuta da ricche mensole. Questa porta che si ritiene eseguita sul disegno di Donatello, vedesi oggi ricostruita in una delle sale del Museo Nazionale. È fama che da questa porta uscissero segretamente per recarsi al Duomo allo scopo di uccider Lorenzo e Giuliano de’ Medici coloro che ebbero parte nella celebre congiura de’ Pazzi.”

Palazzo degli Sporti, o Busini Ugolini, è situato tra via dell’Oriuolo 10 e via Sant’Egidio a Firenze, davanti a una piazzetta presso l’arco di San Pierino.
In quest’area sono documentate antiche case degli Albizi poi vendute. Il palazzo nelle forme attuali fu edificato attorno al 1532. Nel corso del tempo dagli Albizi la proprietà passò agli Orlandi  quindi ai Busini

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