a cura della Redazione 

San Martino a Vado, la pieve

 Siamo a Strada in Casentino a pochi chilometri da Bibbiena e Poppi. La località con il suo toponimo che a tutta prima potrebbe sembrare  generico in realtà sotto intende una “strada”, appunto, un’antica via di comunicazione che lungo la valle del Solano e dello Scheggia portava a Firenze. La Pieve si ergeva imponente, pur nella semplicità delle sue strutture, sulla riva sinistra del Solano, in posizione strategica lungo l’antico tracciato. Era dedicata a San Martino vescovo di Tours e la sua costruzione risale all’XI secolo circa.

Il Repetti nel Dizionario corografico universale scrive che il suo nome originario fosse San Martino a Tertinula e che il nomignolo “a Vado” fosse stato attribuito dagli abitanti del borgo attorno alla rocca di Castel San Niccolò che per recarvisi dovevano attraversare il Solano lungo il guado.

San Martino a Vado, l’interno

All’interno la sua struttura mantiene l’architettura a tre navate, archi a tutto sesto su colonne abbellite da capitelli romanici di notevole fattura che recano incisi motivi zoomorfi, umani e vegetali. Gli antichi scalpellini vollero lasciare incisi sulla pietra motivi decorativi derivati da influssi lombardi e d’oltralpe affiancati da altri di origine locale: foglie di castagno, tipiche del paesaggio boschivo, fiori, frutti di bosco, figure umane.

In alto, sulla riva opposta del Solano, il castello di Castel san Niccolò aveva rappresentato il centro della vita cittadina fino a quando la repubblica fiorentina non ne decise lo smantellamento che pertanto si spostò a valle attorno alla Pieve creando un nuovo centro dove sorge l’attuale Strada.

San Martino a Vado, capitello con fiori, foglie e figure antropomorfe

Da San Martino a Vado la rocca e la torre con l’orologio di Castel San Niccolò

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