di Michele Zazzi

Nel 2010 in località Torraccia di Chiusi a San Gimignano (SI), nell’ambito di uno scavo relativo ad una canalizzazione fognaria, è stato riportato alla luce un bronzetto di forma allungata particolarmente pregevole.
La statuetta, chiamata Hinthial (= anima, sacro), risultava sepolta in posizione prona vicino ad un altare in pietra di forma parallelepipeda (65 x 70 x 80 cm) che presentava evidenti tracce di combustione e faceva parte di un’area sacra (una stipe, un deposito votivo od un santuario?) posta  nei pressi di una sorgente. L’area fu in uso senza soluzione di continuità dal III secolo a.C. al II d.C.
Sul posto sono state ritrovate anche varie offerte, frammenti ceramici, bronzi e monete. Parte del materiale ceramico è stato rinvenuto in stato frammentario ma per lo più ricomponibile; le offerte potrebbero pertanto essere state rotte intenzionalmente (defunzionalizzazione).

Il bronzetto fu ritrovato nel punto più basso del deposito che quindi doveva essere all’origine del sito.

La statuetta (alt. cm. 64,6; peso gr. 2200) riproduce un offerente stante che indossa una toga che lascia scoperta la spalla e il braccio destro e arriva fino ai polpacci; ai piedi indossa calzari con allacciatura alta (calcei); con la mano destra tiene una patera ombelicata e la sinistra, aderente al corpo, ha il palmo rivolto verso l’esterno; le gambe sono leggermente divaricate (in movimento verso sinistra); ha grandi occhi, il naso prominente e la bocca carnosa; la capigliatura è a ciocche.
Il reperto, sotto il profio stilistico, presenta una notevole cura nei particolari: capigliatura, tratti del viso, unghie, pieghe del palmo della mano, etc…
La statuetta è provvista di tenoni (perni); può darsi che inizialmente fosse stata installata sulla sommità dell’altare di pietra e poi successivamente deposta ritualmente ai suoi piedi.

Il bronzetto allungato fa parte di un gruppo di ex voto (una ventina) del periodo ellenistico, rinvenuti nell’Etruria centro – settentrionale, nel Lazio e nelle Marche, ritenuti di produzione etrusca. Le statuette della serie sono accomunate da una struttura corporea longilinea e sproporzionata, talvolta schematica e dalla testa lavorata a tutto tondo. Si tratta di oggetti piuttosto eterogenei: l’altezza è compresa tra i 20 e gli 80 cm e le figure rappresentano variamente divinità, offerenti, portatori d’acqua, aruspici ed infanti (come la celebre Ombra della sera di Volterra).


Secondo un’interpretazione l’allungamento rispondeva al desiderio del donante di evidenziare la propria offerta al cospetto della divinità e degli altri frequentatori del santuario. E’ stato anche proposto che l’altezza ed il peso di tali ex voto fossero parametrati rispettivamente a precisi canoni estetici ed alla monetazione del tempo.
L’ombra di San Gimignano è il bronzetto più alto e probabilmente anche il più pesante tra le statuette allungate fino ad oggi attestate ed è l’unico ad avere un contesto di ritrovamento noto.Il reperto è conservato presso il Museo Archeologico di San Gimignano ed è databile al III secolo a.C.

Indicazioni Bibliografiche:

Per approfondimenti sull’Ombra di San Gimignano e sulla scoperta dell’area sacra cfr., tra gli altri, il catalogo della mostra organizzata al Museo Archeologico di San Gimignano dal 30 novembre 2019 al 31 maggio 2020 “Hinthial L’Ombra di San Gimignano l’Offerente e i reperti rituali etruschi e romani”, sillabe, a cura di Enrico Maria Giuffrè Jacopo Tabolli; Etruschi cronaca di una scoperta Hinthial: l’Ombra di San Gimignano Reportage completo a cura di Giulia Pruneti, Archeologia Viva, 3 dicembre 2020; Ecco l’Ombra di San Gimignano: finalmente rivelata la straordinaria scoperta etrusca di Federico Giannini, Ilaria Baratta, 29.11.2019, sito internet di Finestresull’Arte

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