di Alessandro Ferrini
La sala che ospita la biblioteca fu costruita tra il 1441 e il 1444 circa a completamento dei lavori del nuovo convento di San Marco, grazie alla munificenza di Cosimo il Vecchio, su progetto dell’architetto Michelozzo (Firenze 1396-1472).

Situata oltre un vestibolo dove una lapide ricorda la cattura del frate domenicano Girolamo Savonarola, avvenuta la notte dell’8 luglio 1498, la biblioteca si distingue per la sua architettura imponente di stampo tipicamente rinascimentale, divisa in tre navate scandite da due file di colonne in pietra serena coronate da capitello ionico. La navata centrale è coperta da volta a botte, mentre quelle laterali da volte a crociera. Qui venne disposta la cospicua raccolta dell’umanista e bibliofilo Niccolò Niccoli acquistata da Cosimo de’ Medici.

Questa collezione, considerata tra le più prestigiose dell’epoca, ha contribuito a fare del convento un centro di cultura e sapere nel Rinascimento.
Oggi, sebbene buona parte dei volumi originali sia stata trasferita altrove, la biblioteca custodisce una vasta raccolta di libri liturgici come messali, antifonarii, salterii e corali* miniati di epoche e provenienze diverse, esposti a rotazione per permetterne la visione.


Antifonarii del secolo XV. Manoscritti membranacei opera di Battista di Niccolò da Padova e di Bartolomeo di Anronio Vannucci
Tra questi manoscritti si annoverano capolavori pregevolissimi, opere degli artefici di quell’arte ch’allumar chiamata è in Parisi (Dante, Purgatorio, IX, 79-84) proprio a ricordare la luce dei vivaci colori e le miniature ricche di dettagli, impreziosite anche dall’uso di foglie d’oro e lapislazzuli.

Oggi, la biblioteca è particolarmente nota per la sua collezione di corali miniati, capolavori dell’arte medievale e rinascimentale.
I corali, grandi manoscritti utilizzati per il canto liturgico, sono decorati con miniature straordinarie che testimoniano l’abilità tecnica e l’immaginazione dei miniatori.
Tra i pezzi più significativi si trovano miniature che raffigurano episodi biblici, santi e scene della vita di Cristo.





Salterii datati fine Quattrocento attribuiti a Zanobi Strozzi (sinistra) e al Maestro dei Salterii di Bosco ai Frati (destra)

Messale di San Pietro in Mercato (1419-1426) manoscritto membranaceo opera di Francesco d’Antonio di Bartolomeo e Battista di Biagio Sanguigni
Il Messale fu realizzato per la pieve di San Pietro in Mercato presso Montespertoli, su cui aveva il patronato la famiglia Machiavelli che lo commissionò, come risulta dallo stemma della famiglia miniato all’interno. Il codice è assai prezioso: “i fogli di pergamena sono levigali e bianchi, la qualirà calligrafica è alta, elegante la legatura e raffinate le miniature eseguite da due diversi artisti. Pregevole la miniatura a tutta pagjna raffigurante la Crocifissione”, datata al 1419 circa e attribuita a Francesco d’Antonio. La scena è incorniciata da una decorazione geometrica costituita da losanghe rosse e blu e da un motivo diamantato. Lo sfondo è in foglia d’oro brunita.



Nelle teche sono raccolti materiali e strumenti utilizzati per la realizzazione dei codici, si possono notare i vasetti con polvere di lapislazuli o di quarzo e una sottile lamina d’oro.
*Antifonario: Libro con canti liturgici (antifoni) usati nella liturgia delle Ore.
Corale: Libro per i canti del coro nella Messa o altre celebrazioni liturgiche.
Messale: un libro liturgico utilizzato nella Chiesa cattolica durante la celebrazione della Messa.
Salterio: Libro con i Salmi, usato nella preghiera quotidiana e liturgica.
Articoli correlari:
I Corali del Museo Archeologico e d’Arte della Maremma di Grosseto
Omaggio a Dante: gli incunaboli della Divina Commedia
La legatura, la carta, i caratteri tipografici
La carta e alcuni tipi di carta