
Non ci sono testimonianze scritte sull’origine del villaggio che poi si trasformò nei secoli nella città di Firenze. I pochi indizi vanno ricercati nei reperti archeologici. Vi si successero gruppi italici probabilmente provenienti dagli Appennini nei pressi del guado sul fiume Arno, ai piedi del colle di Fiesole, e fu sicuramente frequentata dagli Etruschi; a partire infatti dal IX secolo a.C. la presenza di un guado sul fiume aveva favorito questo stanziamento, anche se la zona era paludosa sia a causa dei molti ruscelli che dalle colline circostanti confluivano nell’Arno sia dalle frequenti piene del fiume che inondavano i terreni circostanti e dalle varie ramificazioni in cui il suo corso si divideva.
La prima notizia abbastanza certa sulla fondazione della colonia romana risale al I° secolo a.C. (si pensa a opera di Cesare nel 59 a.C. per dare la terra ai veterani, ma anche su questo punto non tutti concordano, alcuni la fanno risalire all’epoca di Silla altri ad Ottaviano durante gli anni del secondo triumvirato). Il centro della centuriazione, ossia dove il cardus maximus (via Roma e via Calimala in direzione nord-sud) e il decumanus maximus (via del Corso e via Strozzi in direzione est-ovest) si incontravano era situato nella zona dell’odierna piazza della Repubblica dove sorgeva il foro.




La ricostruzione della Firenze romana nei disegni di Corinto Corinti
L’impianto urbanistico della città sorgeva fra l’Arno e la confluenza del Mugnone (che all’epoca dalle Cure si dirigeva verso il piano di Pinti e per Cafaggio, via dell’Ariento e piazza S. Maria Novella e sfociava in Arno nella zona dove poi fu costruita la chiesa d’Ognissanti) e si sviluppava su un’area di circa 480 x 420 metri, cinta da mura (1800 metri di perimetro circa) con la rete stradale interna completamente lastricata, ortogonale rispetto agli assi principali, a delimitare le insulae (isolati abitativi di circa 60 per 60 metri). Furono anche costruiti il ponte sull’Arno nel luogo del vecchio guado (era un po’ a monte dell’attuale Ponte Vecchio, praticamente in asse con l’allineamento via Roma – via Calimala del cardo massimo ed aveva una struttura di legno su pile di pietra; successivamente, nel II secolo d.C., fu sostituito da un ponte in muratura un po’ più a valle, parallelo all’attuale Ponte Vecchio, ma con l’imbocco in asse con la via Guicciardini), le fognature e vari pozzi, strutture destinate a rimanere fruibili per molto tempo, in alcuni casi fino al XIX secolo. In seguito l’acquedotto, le terme il porto fluviale, dal momento che l’Arno in epoca romana era navigabile dalla foce alla confluenza dell’Affrico. Il porto era situato nell’ansa semicircolare limitata dalle attuali vie dei Vagellai, dei Neri e Mosca.
Sulla cinta muraria si aprivano quattro porte in corrispondenza dei quattro punti cardinali: quella a nord Porta Praetoria detta anche ad Aquilonem (all’inizio dell’attuale Borgo San Lorenzo), a sud Porta Decumana (alla fine di via Calimala), a est (Borgo degli Albizi), e a ovest (via degli Strozzi).
Nel territorio esterno all’urbs la centuriazione non seguiva lo stesso orientamento del cardo e del decumano presenti all’interno delle mura ma la divisione del terreno venne impostata sull’asse della via Cassia, la strada consolare proveniente da Arezzo che attraversava la città da est a ovest verso Lucca, assunta come decumano base. Tracce della centuriazione (maglia quadrata con lato di circa 710 metri) sono evidenti nella cartografia storica e ancora riconoscibili nell’assetto della pianura ad ovest di Firenze tra Castello e Prato come possiamo ancora riscontrare nella veduta dello Zocchi di Firenze dal colle di Montughi del 1744.
Posta in una situazione geografica assai favorevole al centro dei collegamenti nord sud ed est ovest Firenze divenne la principale città dell’Etruria settentrionale, nodo di strade consolari, municipali e importante centro commerciale; furono costruiti numerosi edifici pubblici e privati, compresi l’anfiteatro e il teatro, databile fra il 120 e il 130, che occupava l’area fra le attuali vie dei Benci, Torta e Bentaccordi, e la piazza Peruzzi. All’inizio del XIV secolo proprio i Peruzzi ricavarono le loro case nella parte sud della struttura.

Fra il II° e III° secolo dopo Cristo occupava una superficie di 37 ettari, quasi doppia di quella delle origini (il perimetro di quest’area coincide più o meno con quello della cerchia medievale del 1172) con una popolazione di oltre 10.000 abitanti.

La riforma amministrativa di Diocleziano stabilì Florentia capitale della Regio di Tuscia e Umbria e nel 393 il vescovo milanese Ambrogio consacrò la prima cattedrale cristiana extramuraria di San Lorenzo, edificata su un piccolo promontorio (rivestito dalle scalinate della chiesa) in cui si trovavano alcune tabernae e nuclei abitativi disposte ai lati del proseguimenti del cardo maximus che usciva dalla porta situata a settentrione. Evidente, ancora oggi osservando pianta della città dall’alto, come gli insediamenti extraurbani si siano sviluppati essenzialmente lungo le vie consolari di epoca romana che continuarono a costituire la rete stradale principale anche nei secoli successivi.

Centuriazione quadrato di 2400 piedi romani, 710 metri
*Sezione Didattica della Soprintendenza Archeologica della Toscana
Giovanni Danelli, Firenze, Laterza 1980
Articoli correlati:
La fondazione di Firenze secondo Robert Davidsohn
Firenze antica nelle cartoline di Corinto Corinti – Epoca Romana