di Giovanni Caselli

Durante gli anni ’60 fu scoperto a Murlo presso Siena un centro etrusco consistente in una specie di “palazzo” principesco del VII secolo, vaste ricerche condotte successivamente su tutto il territorio senese chiarirono agli archeologi quale fosse il sistema socio economico “orientalizzante” dell’Etruria rurale, cioè di quell’area non urbana dell’Etruria settentrionale situata fra le città marittime e le città pedemontane.

Secondo questi studi vi era a Murlo una specie di “azienda” a conduzione mezzadrile dove il proprietario era, con tutta probabilità, un principe e un taumaturgo, o un sacerdote.

Non saprei per quale motivo, durante gli anni ’90 il genetista Alberto Piazza abbia condotto dei test genetici sulla popolazione attuale di Murlo, forse assumendo – a mio avviso erroneamente – che tale popolazione consistesse di discendenti degli Etruschi del “palazzo”.
Già si sapeva delle origini levantine dei primi toscani che dal VI secolo in poi vennero a ripopolare le città distrutte durante le Guerre Gotiche e l’invasione longobarda e quindi si poteva ben immaginare che dal punto di vista genetico i toscani presentassero delle caratteristiche levantine. Il Dr. Piazza analizzò quegli abitanti che a suo parere mostravano caratteristiche somatiche “non longobarde” per scoprire mediante meticolosi test scientifici che i murlesi “sono affini ai turchi”! Se si fosse fatto lo stesso test genetico a Preci in Umbria invece che a Murlo –tanto per fare un esempio- il risultato sarebbe stato identico!

Dal semplice fatto che il palazzo etrusco di Murlo era stato distrutto da un evento bellico, si poteva dedurre che gli abitanti dell’attuale Murlo nulla avessero a che fare con gli Etruschi, ma casomai con chi li sconfisse e li sostituì in quel territorio. A parte questa quasi lapalissiana considerazione, chi conosce le fonti sa che la popolazione del senese è quasi interamente di origini levantine relativamente recenti, quindi non deve stupire alcuno se il Dr. Piazza scoprì che i geni degli abitanti attuali di Murlo mostravano affinità con i geni dei Levantini attuali.
Altre ricerche precedenti, condotte da Guido Babujani su resti scheletrici di etruschi antichi avevano rivelato che gli Etruschi erano simili fra loro e diversi dai popoli circonvicini. Affinità linguistiche fra le lingue turca ed etrusca, naturalmente dovute all’antichità della lingua etrusca, fanno concludere ad un altro studioso, Mario Alinei, che a Murlo vivono ancor oggi i discendenti degli antichi Etruschi che erano giunti in Toscana dalle coste dell’Asia Minore.

In realtà, ciò che traspare da queste fonti linguistiche e genetiche è il fatto che la popolazione di Murlo è di recenti origini levantine e che la lingua etrusca possiede elementi di sostrato in comune con le lingue turchiche così come con quelle semitiche ed indoeuropee.
La popolazione dell’epoca villanoviana era probabilmente composta sia da genti locali sia da nomadi provenienti dall’Asia Centrale, affini agli Sciiti, che si distinguevano per la loro alta tecnica metallurgica. A questi si accompagnano genti immigrate dall’Asia Minore verso l’VIII secolo, portatori della civiltà orientalizzante. La lingua etrusca potrebbe quindi derivare dall’idioma di quegli invasori centro asiatici che contribuirono a formare la popolazione villanoviana.
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