Galatrona il paesaggio circostante

Nel verde paesaggio collinare sovrastato da un’alta torre, la torre di Galatrona, quel che rimane di un importante castello con borgo nella Valdambra, immersa nel silenzio e ai margini di una radura boscosa, la Pieve di San Giovanni Battista. Lo storico ottocentesco Emanuele Repetti ci riferisce nel suo Dizionario che il castello di Galatrona e la torre di S. Reparata, con altre terre del Viscontado di Val d’Ambra appartenne ai conti Guidi, successivamente occupate da Saccone Tarlati e nel 1335 passate ai Fiorentini.

Galatrona la chiesa e il campanile a vela

GALATRONA (Galatruna, già Canastruna) nei poggi del Val d’Arno superiore. – Castellare già castello formato da più torri, di cui resta tuttora una delle maggiori con antica pieve (S. Gio. Battista) detta a Petriolo, nella Comunità e quasi 3 miglia toscane a ponente libeccio del Bucine.

[…]Risiede sulla cresta dei poggi che formano il contrafforte settentrionale a Monteluco del Chianti sulla sinistra del fiume Ambra, e alla destra del torrente Trigesimo o di Caposelvi suo tributario. […]Nelle scritture antiche questo luogo portava il nome di Canastruna.[…]La chiesa di Galatrona è di antica costruzione; ivi conservasi un battistero di alto-rilievo in terra verniciata lavorato dagli artisti della Robbia. Il suo bel battistero di terra verniciata della Robbia è opera posteriore al celebre Luca; mentre fu fatto sotto gli auspicj del Padre Leonardo Bonafede, siccome lo dichiarano le sue armi in terra verniciata ivi apposte.

Così il Repetti descrive la pieve nel suo Dizionario.

Galatrona particolare della facciata
Galatrona particolare della facciata, lo stemma Pixxolomini

Oggi, con la sua semplice struttura romanica e lo snello campanile a vela, è visitabile solo la domenica pomeriggio ad opera dei volontari i cui numeri di telefono sono apposti accanto al portone di accesso. L’interno infatti è importante per le tre opere dei della Robbia che vi si conservano, restaurate in anni recenti.

Galatrona Fonte battesimale in ceramica vetriata dei della Robbia

Un fonte battesimale, ricordato dal Repetti, in terracotta invetriata; la statua di San Giovanni Battista, cui la chiesa è dedicata, in una lunetta sopra il fonte; un ciborio posto sull’altare centrale. Le tre opere furono commissionate dall’allora rettore della pieve Padre Leonardo Bonafede, nel 1518, poi vescovo di Cortona.

Galatrona Ciborio della Robbia
Galatrona la statua di San Giovanni Battista

Il fonte battesimale è composto da sei piastrelle in bassorilievo che raffigurano scene dalla vita di San Giovanni. A piastrelle esagonali anche l’alto ciborio con piastrelle che illustrano Gesù sotto il peso della croce e nelle altre alcuni Santi.

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