ossia le preziose edizioni stampate fra il 1470 e il 1502

di Alessandro Ferrini

Il poema di Dante ebbe subito un successo grandioso, lo testimoniano gli oltre seicento manoscritti circolati nel XIV secolo, subito dopo la morte del poeta.

Editio Princeps della Divina commedia, stampata a Foligno nel 1472
Editio Princeps della Divina commedia, stampata a Foligno nel 1472

Quando fra gli anni ’60 e ’70 del Quattrocento i tipografi tedeschi introdussero la tecnica della stampa a caratteri mobili, in Italia la Commedia fu fra i testi privilegiati. Dunque fra i così detti incunaboli, ossia i primi libri stampati fino agli inizi del Cinquecento,  troviamo varie edizioni del poema dantesco.

La prima in ordine di tempo risale all’aprile del 1472 e fu stampata a Foligno in ottocento copie dal tipografo tedesco Giovanni Numeister, insieme ad Evangelista Angelini di Trevi, con la collaborazione dell’orafo folignate Emiliano Orfini.

La preziosa e rarissima edizione impressa a Mantova sempre nel 1472
La preziosa e rarissima edizione impressa a Mantova sempre nel 1472

Nello stesso anno venne impressa a Mantova una seconda edizione ormai rarissima seguita  da una a Venezia ad opera di Windelin von Speyer, la prima a essere commentata. Negli anni seguenti l’opera fu data alle stampe anche a Napoli (1477) e Milano (1478).

 

 

 

 

Del 1481 è l’edizione “in folio” commissionata dai Medici, stampata a Firenze presso i torchi di Niccolò di Lorenzo della Magna, commentata da Cristoforo Landino e impreziosita da incisioni su rame ispirate ai disegni di Sandro Botticelli.

Botticelli, illustrazione per il primo canto dell'Inferno
Botticelli, illustrazione per il primo canto dell’Inferno
Botticelli, illustrazioni per l'edizione fiorentina del 1481
Botticelli, illustrazione del Purgatorio per l’edizione fiorentina del 1481 (la posizione è ribaltata rispetto al nostro punto di vista trovandosi la montagna del Purgatorio agli antipodi del nostro emisfero
xilografia, edizione di Brescia del 1487
xilografia, edizione di Brescia del 1487

È poi la volta di quella di Brescia del 1487 stampata dal tipografo Bonino de Boninis, la prima corredata da illustrazioni xilografiche

Infine il celebre volume “tascabile” stampato a Venezia nel 1502 da Aldo Manuzio  e curato da Pietro Bembo che fissò una nuova versione del poema frutto di un accurato lavoro filologico: divenne il testo di riferimento delle edizioni successive.

Il delfino intorno all'ancora, simbolo di Aldo Manuzio per identificare le proprie opere a partire dal 1502
Il delfino intorno all’ancora, simbolo di Aldo Manuzio per identificare le proprie opere a partire dal 1502

 

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8 pensieri su “Omaggio a Dante: gli incunaboli della Divina Commedia

    1. Mi incuriosisce che in queste edizioni, quella di Foligno per esempio, molte parole sono diverse dalla versione moderna a tutti nota: chamin in luogo di cammin; scura anziché oscura, e via di questo passo. Altre parole unite e non staccate.
      Come si è arrivati al testo “ odierno”?

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      1. Dell’Opera sono pervenuti vari manoscritti con molte varianti, come lei notava. Gli studiosi di filologia hanno cercato di ricostruire il testo più attendibile anche se non tutti convergono sulla stessa versione. Le consiglio di cercare pubblicazioni dedicate alla filologia dantesca.

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  1. L’edizione folignate. Il sogno del bibliofilo. E pensare che quando, tanti anni fa, andò all’asta, il Comune di Foligno se la lasciò sfuggire, o per tirchieria o per ignoranza. O per entrambe.

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  2. Grazie per queste informazioni. Sarebbe un’ emozione indescrivibile poter sfogliare questi volumi (ovviamente in guanti bianchi)

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